Borsite trocanterica calcifica: risoluzione delle calcificazioni e remissione clinica con trattamento non invasivo. Un caso clinico
La borsite trocanterica calcifica,una comune sindrome del dolore regionale, è caratterizzata da dolore cronico e intermittente dolorante sull’aspetto laterale dell’anca e limitazione della funzione. Il trattamento efficace è invasivo, compresa la terapia di infiltrazione e l’intervento chirurgico. Gli effetti terapeutici delle modalità di trattamento conservativo non sono stati dimostrati. Una donna di 59 anni presentata al dipartimento di medicina fisica e riabilitazione con una storia di 2 anni di dolore all’anca destra. Era stata trattata con diversi agenti come glucocorticoidi e anestetici locali (tramite iniezione) per due anni, ma senza successo. L’esame fisico ha rivelato la diagnosi clinica di borsite trochanterica. I risultati radiografici hanno mostrato masse arrotondate calcificate che misuravano circa 1,5 cm di diametro attorno al trocantere maggiore; è stata diagnosticata una borsite calcifica trocanterica. Il paziente si è presentato per un trattamento conservativo al fine di evitare l’intervento chirurgico per rimuovere la calcificazione e il sacco borsale. È stato avviato un regime di trattamento non invasivo che includeva terapia intensiva ad ultrasuoni pulsati, fisioterapia e ionoforesi. Il trattamento conservativo ha portato ad una remissione di entrambi i sintomi e dei risultati radiografici, che hanno rivelato una completa risoluzione delle calcificazioni. Questo case report mostra che, nei casi di borsite trocanterica calcifica (compresi quelli con calcificazioni estese), un regime di trattamento conservativo non invasivo che includa una terapia intensiva ad ultrasuoni pulsati ad alto dosaggio deve essere tentato prima di prendere in considerazione un trattamento più invasivo (iniezioni, chirurgia).
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